Sulle piste dei campioni. E non solo…
Sulle piste dei campioni. E non solo…
Da Corvara si può fare tutto: partire per il giro dei quattro passi oppure provare l’emozione di sciare sulla Gran Risa e sulla Saslong. E anche decidere di andare ad ammirare uno dei panorami più belli delle Dolomiti, quello del Lagazuoi
Pensate di inforcare gli sci a Milano e di arrivare fino a Napoli. Più di mille chilometri tra muri, stradine e ampie piste rosse. Ecco, questo è quanto vi offre una vacanza a Corvara, nel cuore delle Dolomiti, uno dei punti di partenza del Dolomiti Superski, la più ampia ski area delle Alpi. Un comprensorio sconfinato (ovviamente non tutte le piste sono collegati sci ai piedi) impossibile da visitare tutto in una volta, a meno di non disporre di un mese di vacanza… Diventa quindi necessario fare delle scelte, tracciare un itinerario per il classico week end.
Se amate sciare in tranquillità, ammirando un panorama che non ha uguali, non c’è niente di meglio che il classico giro dei quattro passi: una quarantina di chilometri passando per i passi Sella, Pordoi, Campolongo e Gardena. Conviene partire di prima mattina e serve l’intera giornata anche perchè bisogna tener conto della irresistibile tentazione che vi verrà di fare qualche variazione al percorso classico o di fare il bis delle piste più belle. E’ ben segnalato e lo si può percorrere in senso orario (indicato in arancione) oppure antiorario (indicato in verde).
In alternativa al giro dei passi, si può provare il brivido di mettere le lamine dove scendono i fuoriclasse di Coppa del mondo, ovvero sulla Gran Risa, una delle più spettacolari piste da gigante del Circo bianco. Se si ha il pallino di visitare le piste dove corrono i professionisti, si può anche sconfinare in Val Gardena per andare a visitare il “tempio della velocità”, ovvero la Saslong (dove si corrono discesa e superG) e la vicina Ciampinoi, che molti addirittura la preferiscono alla più rinomata pista di Coppa.
Piz Boè e la Gran Risa
Da Corvara di sale con la cabinovia Boè e, sulla destra, si prosegue con la seggiovia del Vallon, che porta a 2530 metri. Il consiglio è di andarci di prima mattina, prima delle dieci, e scendere subito a Corvara, in quanto con il passare del tempo la pista si rovina; escono le placche di ghiaccio e si formano cumuli di neve riportata. Sono mille metri di dislivello. Si parte con un muro (classificato nero) e poi ci si raccorda con la rossa del Boè, quasi interamente in mezzo al bosco. Un tracciato divertente e molto vario.
Dopo essersi “scaldati” con un paio di queste piste possiamo dirigerci verso la zona Pralongià/Cherz, una sorta di grande panettone al sole punteggiato di tracciati semplici e larghi, ideali per i meno esperti e per le famiglie con bambini.
Dopo aver sciato per un paio d’ore si può fare una sosta al Rifugio Punta Trieste, un rifugio storico che merita certamente una visita anche per l’ottima cucina.
Dopo essersi riposati è il momento di puntare verso l’arrivo della cabinovia di Piz La Villa, dove si trovano due tra le principali attrattive della zona: il rifugio Moritzino, tra i più trendy e rinomati delle Dolomiti e la partenza della Gran Risa, la pista dove, dal 1985, si svolge uno dei giganti più tecnici della Coppa del mondo. 1255 metri di lunghezza per 448 di dislivello, con pendenze che toccano il 53 per cento. Una pista che tutti vogliono provare, ma che non è per tutti. Per la pendenza, certamente (è infatti una nera), ma anche perchè è quasi sempre ghiacciata, all’ombra e affollatissima.
Si parte a lato della cabinovia con un muro, cui segue una curva a sinistra e un altro muro. Poco dopo si arriva a un bivio: a destra inizia una rossa che gira attorno alla montagna, dritto ci si tuffa nel tratto più impegnativo, con pendenze notevoli e molto lungo. In tanti scelgono di affrontarla, a prescindere dal loro livello di preparazione, pur di poterlo raccontare agli amici, creando così pericolosi intralci agli sciatori più esperti. La parte finale, fuori dal bosco, è decisamente più dolce fino a diventare quasi pianeggiante.
E’ ora di tornare verso Corvara seguendo le indicazioni; bisogna prendere diversi impianti, quindi attenzione agli orari per non rischiare di vedersi chiudere la sbarra sotto il naso…in caso di ritardo, però, non bisogna disperare: è sempre possibile rientrare in pulman.
La Saslong
Altra pista mitica, dove si corre un superG e una discesa maschili. Si trova a Santa Cristina e, se si parte da da Corvara, occorre salire con la cabinovia Borest, accanto alla cabinovia Boè, con la successiva cabinovia Plans e altre due seggiovie. Arrivati in cima non perdetevi un paio di discese lungo la Dantercepies, un impianto, inaugurato lo scorso anno, che dà vita a due varianti che si snodano nel bosco. Dopo un muro iniziale si può proseguire oppure piegare a destra; entrambe le piste si ricongiungono poche centinaia di metri prima dell’arrivo.
A questo punto si prosegue andando a imboccare (dopo un sottopasso) una stradina sulla sinistra che si snoda tra le case di Selva. Bisogna togliersi gli sci per attraversare la strada statale e salire al Champinoi con una cabinovia.
Siamo sull’altro versante della montagna, quello della Saslong, la pista che parte poche decine di metri sotto l’impianto, a 2249 metri di altezza. Un tracciato (catalogato nero) da provare almeno una volta nella vita, che porta fino al paese di Santa Cristina dopo 3446 metri e pendenze che sfiorano il 57 per cento. Per chi non se la sentisse esiste una variante rossa, circa a metà, sulla sinistra. Soprattutto l’ultimo tratto, anche se non ripidissimo, è spesso ghiacciato e in ombra. Quindi attenzione. Dall’arrivo della pista (rossa e nera convergono nello stesso punto) conviene tornare sui propri passi e cominciare il rientro verso Corvara.
Lagazuoi: panorami mozzafiato
Se la giornata è di quelle giuste, con sole e tanta neve, si può partire per un tour sulle piste del Lagazuoi, nel comprensorio Falzarego – 5 Torri; servono circa cinque o sei ore (andata e ritorno) e un bel po’ di trasferimenti, ma le piste e, soprattutto, il panorama, sono indimenticabili.
Da Corvara si segue per il Piz Sorega (verso La Villa per intenderci) e si scende lungo la pista B fino all’hotel Armentarola. Da qui partono gli autobus (e i taxi) che in una quindicina di minuti portano al Passo Falzarego, dove una funivia a campata unica sale in vetta al Lagazuoi, a 2800 metri. E’ un posto magico, con la vista che spazia sulle Dolomiti a 360 gradi: dalle Tofane alla Marmolada, fino al Gruppo del Sella.
E le piste? Indimenticabili. La Lagazuoi è lunga tre chilometri e mezzo per un dislivello di 600 metri, ma soprattutto l’Armentarola, un tracciato lungo più di sette chilometri e con un dislivello di 1130 metri che già alla partenza, appena fuori dalla funivia, presenta una pendenza notevole; poi entra nel vallone del Lagazuoi e si addolcisce, concedendo qualche minuto di riposo fino al rifugio Scotoni. Dopo entra in un canyon ripido e diventa via via più pianeggiante in località Sass Dlacia, dove una pariglia di cavalli è pronta a trainarvi fino allo skilift Armentarola, che riporta nel comprensorio dell’Alta Badia.
Dove dormire
Hotel Col Alto (tel.0471831100, www.colalto.it), un elegante quattro stelle situato ai piedi dell’omonimo monte, in una posizione strategica: in pochi minuti di navetta si raggiunge la partenza degli impianti e si ritorna in hotel sci a piedi lungo una facile stradina. Degne di nota le nuove suite, tutte dotate di balcone che si affaccia sul Sassongher, la montagna simbolo di Corvara. Sono ampie e arredate con estrema cura, con un sapiente uso di legni pregiati. Bella la zona welness e di livello la cucina. Interessante l’offerta “Pacchetto famiglie” dal 7 al 14 febbraio, che prevede: 7 notti in una Junior suite, trattamento di mezza pensione (colazione a buffet e cena con menù a scelta), un massaggio per ospite adulto in omaggio, soggiorno gratuito per bambini sotto gli otto anni e riduzione del 50 per cento per ragazzi dagli otto ai dodici anni. Il prezzo: da 1225 euro a persona.
In quota: è certamente interessante il Rifugio Las Vegas, a 2.107 metri, undici camere con vista sul Sasso Lungo, sul Lagazuoi e sulla Marmolada. Ottima anche la cucina.