
Con Piero Gros la sesta edizione dello slalom storico di Bielmonte-Oasi Zegna
Ci volevano condizioni atmosferiche di altri tempi per fare da degna cornice all’ormai tradizionale appuntamento di Bielmonte-Oasi Zegna con gli Sciatori d’Epoca. Nebbia fitta che ha accompagnato tutta la giornata fino al momento del via al cancelletto di partenza quando il dio degli sci di legno e dei fianchetti diritti ha deciso di regalare timidi raggi di sole e una buona visibilità ai tanti atleti che si sono cimentati con il “ghiaccio verde”, come direbbe Paolo de Chiesa, della difficile pista Ski Racing Center Oasi Zegna, lasciata libera dagli atleti internazionali che qui si allenano quotidianamente.
Dopo il grande successo dello slalom sulla Kandahar di Sestriere, con tanti ex campioni e campionesse dello sci accorsi per celebrare i 90 anni del Comune di Sestriere e ben disposti a rimettersi in gioco con sci difficili da domare, una nuova tappa di quello che è diventato ormai un circuito di gare e feste dello sport sempre più amato e seguito anche da chi, per questioni anagrafiche, è ben lontano dallo sci del tempo che fu.
Sotto la preziosa guida di Claudio Lanza, organizzatore del Trofeo Mario Ferragut, giunto ormai alla sua sesta edizione, dell’accogliente Scuola di sci Oasi Zegna, di tutta la comunità del Biellese che non fa mai mancare il suo affetto, dell’amico prima che campionissimo Piero Gros, più in forma che mai, i “ragazzi” del Circo Bianco vintage si sono sfidati tra i pali da slalom ma soprattutto si sono ritrovati nel clima di festa e divertimento che caratterizza da sempre questi raduni.
Per i pochi che ancora non conoscono lo sci d’epoca, il “movimento” nasce dalla voglia di ricordare la storia dello sci e i suoi tanti illustri personaggi, cercando nei vecchi fienili e nelle polverose cantine attrezzature e abbigliamento che vanno dai primi del secolo scorso alla soglia degli sci sciancrati introdotti negli anni ‘90 ma soprattutto dall’intento di portarli a nuova vita, di utilizzarli (qualcuno ci scia ancora tutto l’anno), di ricostruire la tecnica sciistica di allora, operazione non sempre facile sulla neve di oggi.
Da sempre i raduni di Sciatori d’epoca sono un successo e un sano divertimento, anche grazie all’apporto sentimentale delle località ospitanti, ma quest’anno a Bielmonte si è respirato un clima davvero spumeggiante, merito forse dei tanti anniversari che hanno riacceso i riflettori sui ragazzi terribili della Valanga azzurra, celebrata anche da Giovanni Veronesi nel film La valanga azzurra (per chi se lo fosse perso nelle sale, è disponibile ancora su Rai Play).
Mezzo secolo fa l’epica stagione 74/75 ha scritto la storia dello sci azzurro e mondiale e con la sfida all’Ok Corral del 23 marzo 75 nel parallelo di Ortisei tra Gustavo Thoeni e Ingemar Stenmark senza dimenticare il discesista Franz Klammer giunto a pari punti all’epilogo di Coppa del Mondo, ha regalato allo sport della neve una delle pagine più belle mai scritte lasciando un ricordo indelebile in chi c’era e in chi ha vissuto quei magici giorni trepidando davanti alla Tv.
Di quella grande avventura resta uno scatto fotografico per il quale l’aggettivo iconico non è affatto sprecato. Tutti i componenti della valanga azzurra schierati nel parterre di Bielmonte, per regalarci un’immagine che, sembra incredibile, ma è l’unica documentazione completa disponibile di quella invencible armada.
Ma c’è un altro anniversario a cui brindare, forse più piccolo ma assai importante per chi ha cuore lo sci diritto. 15 anni fa da un’idea dell’inossidabile Michele Battaglin di Marostica, il vero deus ex machina di Sciatori d’Epoca, si svolgeva al Passo Brocon, presente Gustavo Thoeni, il primo slalom di Sciatori d’Epoca. È partita in quei giorni una grande avventura, per certi versi pionieristica, che ha proiettato lo sci d’epoca in una dimensione nuova e inedita, con l’occhio rivolto al passato ma anche al futuro affinché la cultura dello sci e della montagna lasci una traccia indelebile nella neve e non sia solo materiale da musei e vecchi documentari in bianco e nero.
Torniamo al raduno di Bielmonte, 80 sfidanti divisi in categorie che sono ormai diventate un codice per questo tipo di gare dove più che il cronometro conta la capacità di sciare con strumenti oggettivamente difficili da domare, ma anche la capacità di trovare attrezzatura e abbigliamento originale. Sotto quest’ultimo profilo bisogna certificare che la maggioranza degli appassionati ha raggiunto ormai un livello di precisione storica davvero incredibile. Il vero sciatore d’epoca è diventato con gli anni un collezionista di materiale pregiatissimo, in alcuni casi un clone di atleti del passato in possesso di pezzi che nemmeno i campioni stessi hanno conservato.
Che dire per esempio di Massimo Mosele che è riuscito a sbalordire l’originale Ingemar Stenmark in un incontro sulla Tre3 di Madonna di Campiglio con la sua impeccabile e introvabile tenuta Cerrutti e gli sci Elan utilizzati dal grande svedese? O di Danilo “Salvasci” Comincini ideatore e curatore del più importante museo dedicato allo sci di tutto l’arco alpino, frutto unicamente di una grande passione?
Una menzione speciale va a Piero Gros, una colonna portante della Valanga azzurra, che quest’anno si è messo in gioco con una elegantissima tenuta anni ‘40 e ha dimostrato, con sci in legno e scarponi di cuoio, che la sua immensa classe non è acqua ma puro champagne di un’annata prestigiosa.
Bielmonte con il suo Ski Racing Center e le sue 5 piste omologate Fis è tornata alla ribalta dello sci internazionale, punto di riferimento per le sessioni di allenamento degli atleti di Coppa del Mondo e nel suo piccolo anche Sciatori d’Epoca inizia a far parlare di sé al di la delle Alpi. La Valanga svizzera che sta mietendo successi su tutte le piste è stata ben rappresentata dal Bernese Aldo Menato e dal Vallese Romeo Bittel, un vero specialista dello sci anni ’30, mentre dalla Francia ci è venuto a trovare Thierry Berguerand, simpaticissimo e abile reincarnazione di Jean-Claude Killy delle Olimpiadi di Grenoble 1968.
Al di là dei tempi di tutto rispetto fatti segnare dal cronometro nelle gare di Sciatori d’Epoca vincono davvero tutti, così come sono aperte a chiunque abbia voglia di divertirsi e onorare lo sport (le informazioni sono sulla pagina Facebook “Sciatori d’Epoca” e sul sito omonimo).
Al grido di “sci diritto e non mollare mai!” appuntamento a Folgarida il 5 aprile.
Luca Steffenoni