
Alla scoperta del sistema MIPS
Mercoledì 13 ottobre, nella nuova sede di GoNuts, si è tenuto un incontro per spiegare la tecnologia MIPS (Multi-Directional Impact Protection System). Presenti i responsabili di Scott, Nicola Gavardi e Piero Berbenni, che hanno spiegato i motivi per cui Scott ha da tempo deciso di adottare tale tecnologia su loro caschi. “Su quasi tutta la gamma diamo la possibilità di scelta, con o senza MIPS e i numeri parlano chiaro: 80 per cento contro un venti per cento a favore di MIPS – spiega Berbenni -. E più si sale di gamma e più la percentuale di chi sceglie MIPS aumenta”. I costi? “Sullo stesso casco la differenza di prezzo tra la versione con MIPS e la versione senza MIPS si aggira sui 15, 20 euro”.
Vediamo adesso più nel dettaglio cosa significa MIPS. Intanto, occorre premettere che il concetto di base è quello che tale tecnologia va ad aumentare la sicurezza su un casco preesistente. Non per niente, viene adottata da un gran numero di brand da ogni parte del mondo. In estrema sintesi, facilita il movimento tra le due superfici del casco, riducendo il movimento rotatorio. Il sistema a piano di scorrimento (di 10-15mm), progettato per ruotare all’interno del casco in tutte le direzioni, è quindi in grado di ridurre le forze e l’energia verso la testa con lo scopo di diminuire le lesioni causate dai movimenti rotatori in caso di urto multidirezionale. Ciò è fondamentale poiché quando la testa impatta angolarmente e si ferma all’improvviso, il movimento rotazionale può causare al tessuto cerebrale elevati livelli di tensione. L’allungamento del tessuto provocato da questi movimenti può portare a vari tipi di lesioni cerebrali. MIPS è stato progettato con l’intento di smorzare il movimento rotazionale generato dall’impatto.
Una cosa apparentemente semplice che ha però alle spalle tanti anni di studi. Basti pensare che MIPS nasce nel 2010 e ha la sede principale in Svezia, a Stoccolma, dove lavorano 26 dipendenti impegnati soprattutto in ricerca e sviluppo.
Ma come funziona MIPS? Un casco dotato di questa tecnologia è costituito da 3 componenti principali: la calotta in polistirene espanso (Eps), lo strato a basso attrito e, spesso, tra le due c’è un sistema di fissaggio per mezzo di elastomeri. In un impatto angolato, il sistema di fissaggio si tende per consentire alla calotta di girare in modo indipendente attorno alla testa. Diciamo che si sposta dai 10 ai 15 millimetri. Ma è proprio durante quei millesimi di secondo che si può ridurre la quantità di movimento rotatorio che può essere trasferita alla testa. MIPS, in sostanza, utilizza un sistema a piano di scorrimento che si muove all’interno del casco, imitando proprio il sistema di protezione del cervello.