
Trionfo di Dominik Paris nella prima discesa di Kvitfjell
Non vinceva dalla discesa della Val Gardena del 16 dicembre 2023, oggi finalmente Dominik Paris è tornato a trionfare aggiudicandosi la prima delle due discese di Coppa del Mondo su una delle sue piste preferite, l’Olympiabakken di Kvitfjell, dove aveva già vinto quattro volte, tre in discesa nel 2016, 2019 e 2022 e una in superG nel 2019.
RISULTATO COMPLETO E ANALISI DELLA GARA E CLASSIFICHE DI COPPA DEL MONDO
Per l’altoatesino della Val d’Ultimo, unico vero fuoriclasse della squadra azzurra maschile, che compirà 36 anni il prossimo 14 aprile, è il 23° successo in Coppa del Mondo, a uno solo di distacco da Gustav Thoeni, il 19° in discesa, tanti quanti… Sofia Goggia, uno in più di Stephan Eberharter e tanti quanti Peter Mueller, secondo nella classifica dei plurivittoriosi della specialità: davanti c’è solo Franz Klammer con 25. Inoltre per Domme i podi sono 49, 32 in discesa, specialità nella quale non ci saliva dal 18 febbraio 2024, quando era stato terzo proprio a Kvitfjell, dove i suoi podi totali sono 7, mentre quest’inverno è stato terzo lo scorso 23 febbraio nel superG di Crans-Montana.
Paris ha negato un clamoroso poker allo squadrone svizzero: secondo a 32 centesimi si è piazzato Marco Odermatt, che è a un passo dalla conquista della seconda coppa di discesa consecutiva e ha già conquistato la sua terza consecutiva di superG dato che domenica Mattia Casse, il suo inseguitore più vicino a 181 punti di distacco, vincitore dell’unica altra gara stagionale per l’Italia maschile nel superG della Val Gardena dello scorso 20 dicembre, non ci sarà, per il fuoriclasse del Canton Nidvaldo è il quattordicesimo podio stagionale in Coppa, il quinto in discesa, il numero 85 in carriera, 20 in discesa. Terzo a 63 centesimi è Stefan Rogentin, per lui quinto podio in carriera in Coppa, terzo stagionale, il primo in assoluto in discesa, specialità nella quale il miglior risultato era stato l’ottavo posto a Wengen tre anni fa.
Quarto e quinto a 83 e a 89 centesimi gli altri due svizzeri Franjo Von Allmen, campione del mondo della specialità e autore di un clamoroso errore di linea su un salto nella parte alta, e Alexis Monney. Sesto il norvegese beniamino di casa Adrian Smiseth Sejersted, settimo lo statunitense Bryce Bennett, ottavo il francese Nils Allegre, nono il migliore degli austriaci, Stefan Babinsky, decimo lo statunitense Ryan Cochran Siegle. Lontanissimi na quasi tutti a punti gli altri azzurri: diciottesimo Florian Schieder, ventiduesimo Christof Innerhofer, ventisettesimo Nicolò Molteni, trentesimo Giovanni Franzoni, quarantasettesimo Benjamin Jacques Alliod, fuori Matteo Franzoso. Domani discesa bis.
“Bello, bello davvero – ha detto Paris a fisi.org -. Non so se sono stato grandioso, ho cercato di far correre gli sci al massimo ed è andata bene. Sciando non mi sentivo benissimo ma percepivo tanta velocità. Con il vento ed il sale non era facile capire come interpretare la pista; il feeling non è stato buonissimo, ma quello che conta è il tempo finale. “Finalmente sono davanti agli svizzeri. Al momento sono loro i più forti, gli uomini da battere e per me era importante tornare davanti. Mi spiace non ci sia Mattia Casse oggi, abbiamo parlato che sarebbe stato bello fare doppietta, ma capiterà l’occasione. Odermatt e gli altri svizzeri mantengono sempre uno standard molto elevato su ogni livello. Non sono imbattibili, si possono battere e l’ho dimostrato, ma per farlo è necessario che tutto, ogni singolo aspetto, sia curato alla perfezione. E non si deve sbagliare. Per fortuna durante la stagione ho trovato una soluzione al setup. Così sono arrivate sensazioni più positive e con loro anche la fiducia e la consapevolezza. Non ero ancora costante ma sentivo la possibilità di poter stare vicino o davanti agli altri. Tra l’ultimo mio successo in Val Gardena e la vittoria di oggi c’è tanto lavoro, da parte dell’intera squadra. Quando le cose non vanno alla perfezione, si vuole trovare una soluzione ma a volte ci vuole del tempo. A Bormio ho capito di essere sulla strada giusta, a Wengen sono arrivato vicino al podio così come a Saalbach. Poi tra Crans Montana e Kvitfjell sono tornato in alto: era fondamentale dimostrare per me e per gli altri di essere ancora capace di essere qui, anche in ottica futura. Gli altri ora sanno che Paris è ancora in grado di vincere. Io e Brignone siamo esperti e quindi vinciamo? Beh, sì, qualche anno l’abbiamo. Ma lei è più brava perchè vince sempre e dappertutto. Domani intanto c’è un’altra discesa, speriamo in condizioni buone e con meno vento. Poi l’importante sarà non sbagliare”.
MV